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giovedì 14 gennaio 2016

Sono quella che sono!

Mi chiamo Ilaria!
Sono una figlia, una sorella, una donna, un'amica, una moglie, una mamma.

Sono nata il 16 Marzo del 1981, a Genova, da mamma Giuliana e papà Angelo, ma non sono una genovese di razza.
Mi considero più, una figlia dell'Italia o una meticcia italiana.
Nonna materna piemontese con origini ebree, nonno materno toscano, mamma genovese, nonna paterna siciliana, nonno paterno pugliese, papà siciliano, migrato al nord molto giovane dopo aver vissuto dai 14 ai 30 anni per mare, sbarcando in un porto e poi in un'altro, da una parte
all'altra del pianeta.
Ho vissuto in diverse città d'Italia (Genova, Milano, Crema) prima di trasferirmi in forma quasi stabile in quel di Peveragno, piccolo paesino alle porte di Cuneo.
Il "quasi stabile", indica che non posso dire con certezza se qui metterò le radici. Il mondo mi piace troppo per precludermi la possibilità di vivere in altri mille posti, prima di diventare vecchia.
Ho viaggiato molto in questi miei primi 38 anni di vita, un po' per lavoro e un po' per svago.
Praga, Bratislava, Cracovia, Madrid, Barcellona, Londra, Parigi, Malindi, Toronto, Cairo, Hammamet, Miami, Doha sono solo alcune delle città che ho avuto il piacere di visitare, a volte per lavoro, altre per sfago.
Amo viaggiare, confrontarmi con modi e usanze differenti dalle mie. Ogni posto, con le sue peculiarità, mi ha lasciato ed insegnato qualcosa.
Penso che viaggiare sia uno strumento formativo importantissimo, in grado di allargare i confini delle proprie vedute. Il mio mantra è: "chi viaggia vive due volte!"
Riguardo alle mie occupazioni, ci potrei scrivere un libro.
A 4 anni ho iniziato a fare danza. Ho continuato fino all'età di 21 (età in cui, a causa di un brutto infortunio, si è troncata brutalmente la mia carriera da ballerina), raggiungendo obbiettivi importanti come ballare al Teatro Carlo Felice di Genova, o partecipare a Rassegne Internazionale.
Tra uno spettacolo di danza e l'altro, a 16 anni, durante il liceo, per guadagnare qualche soldo, ho trascorso molti week-end facendo l'animatrice nelle feste di compleanno di bambini con famiglie abbienti.
A 18 anni ho conosciuto, colui che 8 anni dopo sarebbe diventato mio marito e che mi avrebbe dato due figli bellissimi.
Gli anni tra il 19imo e il 23imo compleanno, sono stati carichi di impegni, novità e momenti veramente tristi: insegnavo danza, ho preso varie qualifiche come insegnante ed istruttrice di fitness, mi sono diplomata in lingue, ho iniziato a frequentare l'università a Torino DAMS (pendolare Ge-To/To-Ge), ho seguito corsi e acquisito brevetti per diventare Hostess di Bordo e nei weekend lavoravo in pizzeria come cameriera.
Ognuno di noi ha una sua idea della vita, alcuni ritengono che specializzarsi in un settore sia la cosa migliore, io ho sempre creduto che più strade mi sarei tenuta aperte e più chances avrei avuto di fare lavori che mi sarebbero piaciuti. E visto che di settori interessanti, per me, ce n'erano parecchi, ho cercato di sorvolarli tutti.
Quando avevo 21 anni è mancato mio papà e per un paio d'anni ho tenuto le redini della mia famiglia sia sul piano morale che economico. Non è stato facile, ma lo rifarei altre mille volte.
Tra i 23 ed i 24 anni, oltre all'università, sono stata assunta, come apprendista, in un fast food di una catena Canadese che proponeva cibo giapponese, la Teriyaki Experience.
A 24 anni mi si sono presentate contemporaneamente due differenti possibilità: imbarcare per tre mesi su di una nave, o trasferirmi a Milano dove sarei stata impiegata come Responsabile di Negozio della Teriyaki Exp.
Ho scelto la seconda possibilità, rinunciando forse ad una di quelle opportunità di cui oggi ho il rimpianto. Ma, allora, ero giovane, innamorata, con una famiglia che aveva appena vissuto un lutto importante, ho creduto che stare sulla terra ferma fosse di meno impatto sui miei cari che andarmene per mare dove le comunicazioni sarebbero state decisamente più complicate.
A 25 anni, la Proprietà della catena Canadese, mi ha offerto un corso di managment a Toronto, dopo il quale sono stata investita del ruolo di Direttrice d'Area.
A 27 anni mi sono sposata e lo stesso anno ho detto addio al mio lavoro per lanciarmi nell'imprenditoria giovanile. Mi sono trasferita a Crema e con mio marito, abbiamo innaugurato un Sushi-Corner, ovvero una piccola gastronomia di sushi e cruditè.
Nel 2009, a 28 anni compiuti, sono nati i miei figli.
Nel 2011, dopo aver preso la difficile decisione di chiudere l'attività per ovvi motivi logistici, la mia famiglia composta da mio marito, me, i bambini e due cani (Asia e C.B.), ha fatto le valige e si è trasferita in un paesino alle porte di Cuneo. Ci sembrava la scelta più consona, visto che dove saremmo andati, ci sarebbero stati nonni, amici e zii pronti a darci una mano e felici di averci nuovamente presenti nelle loro vite.
Incastrata per 18 mesi in un ruolo di mamma a tempo pieno che mi soffocava, appena giunta il quel del cuneese, ho cercato e trovato lavoro come Responsabile di Negozio della catena Lumberjack.
Gli orari da Centro Commerciale ed il monte ore settimanale che imponeva il mio ruolo sono, presto, entrati in conflitto  con la figura di mamma e donna di casa.
Per due anni ho portato avanti una vita fatta di sveglie alle 6 del mattino, turni di lavoro da 9-10 ore giornaliere, rientri a casa con tutto da fare e figli parcheggiati ovunque (baby parking, nonni, zii).
Consumata la voglia di essere una mamma/donna indipendente economicamente, ho deciso di fare un passo indietro e regalare ai miei bambini quella presenza che per 2 anni non hanno avuto.
La decisione migliore della mia vita!
Per un po', ho ripreso ad insegnare fitness, tenendo corsi di sushi a domicilio, e ho aperto questo blog. Tutto ciò nel rispetto delle dinamiche famigliari. Giorni ed orari lavorativi erano strutturati per non togliere tempo ai miei cuccioli e per continuare a costruire progetti di vita in collaborazione con mio marito.
Nel 2017, proprio come progetto famigliare, mio marito ed io abbiamo lanciato sul mercato un nuovo attrezzo per il fitness sull'acqua. L'azienda si chiama Fit Paddling ed è tutt'oggi il nostro lavoro.
Ognuna delle attività che ho svolto fino ad oggi mi ha formata, costruita, sviluppata come donna, come lavoratrice, come moglie e come mamma. Se oggi sono quella che sono, lo devo sicuramente a tutte le esperienze che ho vissuto.
Oggi, credo di aver trovato un equilibrio, ma su ciò che mi riserva il futuro non posso e non voglio fare pronostici. Mi piacciono le sorprese!

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